L’Expo 2020 di Dubai è incentrato su 3 temi chiave: Opportunità, Mobilità e Sostenibilità.
Se Milano 2015 ha parlato del futuro del cibo e ha lasciato delle importanti eredità come Seeds&Chips (a proposito anche Obama è stato ospite nell’edizione 2017) e la Carta di Milano (prezioso lavoro della Fondazione Barilla), l’Expo di Dubai guarderà al futuro delle innovazioni, delle tecnologie e della mobilità.
I numeri dell’Expo saranno imponenti come d’altronde lo erano stati per Milano.
PADIGLIONE ITALIA.
E’ in corso la progettazione del padiglione Italia, la vetrina con cui il nostro paese si presenterà all’Expo. Sono 17 quelli presentati al Commissariato per Expo che si occupa della partecipazione dell’Italia all’evento e che dovrà scegliere quello definitivo.
Il tema del padiglione e più in generale della delegazione italiana è “Beauty connects people” . La bellezza come connessione tra le persone.
Il padiglione Italia sorgerà in una posizione strategica (lotto da 3.420 mq complessivi) a pochi passi dal padiglione degli Emirati Arabi Uniti e vicino al North Park, uno dei parchi più grandi dell’area espositiva.
E’ previsto un afflusso di oltre 28 mila visitatori al giorno nel padiglione italiano, oltre 5 milioni nei sei mesi dell’evento.
Opportunità per il Made in Italy.
La vetrina di Expo 2020 sarà una grande opportunità per tutte le aziende italiane e più in generale per il “Sistema paese“. I temi dell’edizione non devono trarre in inganno, ci sarà spazio per buona parte del Made in Italy.
Ciò che animerà i 6 mesi della partecipazione italiana è il filo rosso della “Bellezza” da declinare in vari settori industriali italiani e nel patrimonio culturale nazionale.
Sarà centrale sviluppare azioni di marketing che partano dalla bellezza e – perché no? – dalla storia per raccontare il saper fare italiano. Questi tre ingredienti permettono di declinare a 360° il tema della bellezza per l’industria italiana.
Nell’elenco dei settori di interesse bilaterale Italia/EAU a ciò che è strettamente legato all’innovazione e alla sostenibilità (aerospazio, cyber security, energia (imprese della transizione energetica), smart grid, big data, ambiente, grandi opere, scienze della vita e pharma, trasporti, automotive) ne sono stati uniti altri che contraddistinguono il saper fare italiano nel mondo.
Ecco l’elenco completo:
- Nautica, costruzioni, arredo, illuminotecnica.
- Imprese culturali (spettacolo dal vivo, arti visive, cinema, editoria, musica, stampa, software, videogiochi).
- Industrie creative (fashion design, moda, enogastronomia).
- Patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, monumenti, aree archeologiche).
- Imprese creative driven (artigianato, manifattura innovativa, web-marketing, professioni creative, content design, food design).
- Benessere e cosmetica.
- Design industriale (design di prodotto, design di sistemi, modellazioni 3D, prototipazione e engineering).
- Interior design (architettura, ambienti abitativi).
- Design firm (learning experience design, design dei modelli organizzativi e degli spazi lavorativi, IoT).
- Information e Communication Design (strumenti, canali, linguaggi).
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