Il settore del Govtech è destinato a cambiare il rapporto tra cittadini e Stato verso un nuovo paradigma in cui l’offerta dei servizi è altamente personalizzata e costantemente modulata sulle necessità. Non un singolo servizio, come di fatto già avviene in molti casi, ma un ecosistema integrato in cui il governo di tutto il sistema pubblico passa attraverso l’introduzione delle più moderne tecnologie come l’intelligenza artificiale, i big data e la blockchain. Potenzialmente una rivoluzione nel governo del territorio e nelle dinamiche dei decisori.
A Davos 2024, il World Economic Forum ha stimato che il settore varrà oltre mille miliardi di dollari entro il 2028 aprendo opportunità in tutto il mondo. Le sfide non sono poche e non sono semplici. In molti casi la sfida più grandi sarà vincere la resistenza del decisore politico che dovrà inevitabilmente cedere parte del controllo diretto dei servizi a favore di tecnologie capaci di ottimizzare le decisioni e ottimizzare i servizi. Il WEF ha indicato chiaramente il perimetro in cui il Govtech è destinato a muoversi nei prossimi anni: “Il suo potenziale risiede nel rimodellare il governo per l’era digitale, accelerare l’inclusione digitale e rivoluzionare l’erogazione dei servizi. Mentre i governi sono alle prese con sfide senza precedenti, migliorare la loro capacità di agire diventa vitale per ricostruire la fiducia tra i cittadini e i loro governi. GovTech dovrebbe, quindi, essere in cima alla lista delle priorità dei leader pubblici di oggi”.
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