“Chiamami Peroni e sarò la tua birra“, recitava così un celebre slogan del birrificio fondato a Roma nel 1846 e oggi una delle principali realtà del settore italiano con un fatturato di circa 300 milioni di euro / anno.

La Peroni ha intrapreso un percorso per la riscoperta di birre della tradizione locale. Il risultato è molto più che apprezzabile e, aldilà degli aspetti strettamente commerciali, ha contribuito alla riscoperta di marchi storici di cui si stava perdendo la memoria.

DORMISCH. La storica birra 100% malto friuliano è tornata in produzione dopo 28 anni ed è commercializzata nei canali horeca (bar, pub, ristoranti e pizzerie). La birra nasce nel 1881 a Resiutta prodotta da Francesco Dormisch. Dal 1953 il marchio è della Peroni che da pochi mesi ha deciso di rimettere in commercio la birra.

ITALA PILSEN. Dal 2016 un altra storica birra è tornata in commercio: la Itala Pilsen di Padova. La birra nasce nella città euganea nel 1919 su iniziativa di Arrigo Olivieri e a seguito della fusione tra Birra Cappellari e Birra Maura. Da quel momento Itala Pilsen diventa un simbolo di Padova arrivando nel secondo dopoguerra ad essere la quarta azienda italiana produttrice di birra.

Itala Pilsen, divenuta nel 1970 interamente di proprietà di Peroni, viene prodotta negli stabilimenti di Padova.

 

 

BIRRA RAFFO. La storica birra dei tarantini  è in commercio dal 1919, da quando cioè Vitantonio Raffo fonda la sua “Fabbrica di Birra e Ghiaccio”. Dal 1961 appartiene alla Peroni.

MUSEO AZIENDALE E ARCHIVIO STORICO. La Peroni investe nella sua storia e non lo fa solo attraverso la riscoperta di birre della tradizione locale ma anche attraverso un proprio museo aziendale e un ricco archivio storico. Una rarità nel panorama nazionale, una normalità nel panorama europeo se si pensa alla celebre Heineken Experience di Amsterdam oppure alla Guinness Storehouse di Dublino.